I segreti per diventare un esperto in diamanti
“Ogni diamante è unico, come ogni persona”
Gian Piero Ferraris 1966
Cosa sanno gli esperti di diamanti che tu non sai? Breve storia delle 4C
LE 4C E I “RIGHELLI”
Colore, purezza, taglio e il peso in carati di un diamante sono le famose e unanimemente definite le “4C”. Sono i quattro fattori che, se combinati, definiscono la qualità di un diamante e ne determinano il valore. Sono state create dalla GIA (Gemmological Institute of America) che è la principale autorità mondiale in materia di diamanti, pietre colorate e perle. GIA è un istituto senza scopo di lucro di pubblica utilità, è la principale fonte di conoscenza, standard e formazione in gemme e gioielli.
Devi sapere infatti che prima del 1940, non esistevano termini o fattori standard che definissero la qualità del diamante.
All’inizio del XX secolo, Robert M. Shipley, un ex gioielliere al dettaglio, col desiderio di professionalizzare l’industria della gioielleria americana fondò il GIA nel 1931 per fornire una formazione gemmologica formale agli aspiranti gioiellieri. Shipley ha standardizzato i termini del valore del diamante in colore, purezza, taglio e peso in carati e li ha chiamati 4C, una facile classificazione per aiutare gioiellieri e clienti a conoscere e spiegare i fattori che determinano il valore di un diamante.

Anche se non si sa esattamente quando Shipley iniziò ad insegnare le 4C nei corsi GIA, questo termine inizia ad apparire in alcuni articoli di giornale nei primissimi anni 40. Uno studente GIA contribuì a produrre il primo grafico utilizzato nei materiali dei corsi GIA sulle 4C, “spiegando come i diamanti possono essere confrontati in valore misurandoli con questi quattro righelli“. Questa rappresentazione grafica è apparsa sui primi opuscoli nel 1951 e da allora è diventato universalmente il modo per classificare i diamanti.
DE BEERS E LA PUBBLICITA’
A partire dal 1940, GIA ha collaborato con De Beers, la più grande azienda mineraria dell’epoca, per creare pubblicità progettate per stimolare l’interesse verso i diamanti. I gioiellieri iniziarono a usare il termine 4C negli articoli di cronaca già nel 1941.
Successivamente, Shipley fece in modo che Gladys Babson-Hannaford, docente per NW Ayer & Son (la società pubblicitaria statunitense che rappresentava De Beers), viaggiasse per tutti gli Stati Uniti per insegnare ai gioiellieri come utilizzare le 4C e spiegarle ai loro clienti.
Tra gli articoli pubblicati da NW Ayer & Son bisogna segnalare “Secrets of the Diamond Expert” pubblicato su The Jewelers’ Circular-Keystone (JCK) nel 1954. In questo articolo, le 4C e soprattutto i materiali utilizzati per presentarle e spiegarle ai clienti vengono ulteriormente migliorati.
Grazie a De Beers e alle sue campagne pubblicitarie “Un diamante è per sempre”, che hanno introdotto le 4C, è stato solo nell’agosto del 1962, quando il termine era diventato ormai popolare, che De Beers ha definitivamente adottato il termine 4C nelle sue campagne pubblicitarie sulle principali riviste e magazine, smettendo di utilizzare il termine “purezza” e sostituendolo con il termine “chiarezza” coniato da Shipley (una parola che inizia con “c”).
Oggi, le 4C della qualità del diamante sono la frase universale per riferirsi alle quattro qualità che determinano il valore di qualsiasi diamante, in qualsiasi parte del mondo. Questo semplice dispositivo mnemonico, insieme agli standard e alle pratiche di classificazione sviluppati anche da GIA, significa che la qualità del diamante può essere comunicata in un linguaggio universale in modo che gli acquirenti di diamanti sappiano esattamente cosa stanno acquistando.

LE 4C OGGI
Oggi, le 4C della qualità del diamante, che ripetiamo sono Color, Clarity, Cut e Carat, sono la classificazione universale per determinare la qualità di un diamante e quindi il valore di qualsiasi diamante, in qualsiasi parte del mondo. Sono un sistema utilizzato da tutti gli enti certificatori di diamanti del mondo, non solo più da GIA, ma anche da IGI, HRD, ecc. Il grande pregio di questo strumento è dato dal fatto che in modo semplice e mnemonico, la qualità di un diamante può essere spiegata con un linguaggio universale in modo che tutti gli acquirenti di diamanti, sia all’ingrosso che al dettaglio, possano sapere esattamente cosa stanno acquistando.
Fonte GIA
